An Amateur Boxers Diet

Da :-) a :-( passando per il meccanismo della forchincastro

(ie, by George Orwell to David Cronenberg without understanding why). I finished The mechanism of forchincastro available here and read for (much) curiosity, because a year here he was receiving conflicting opinions completely, enthusiastic or negative. I do not like it. Perhaps the ideas of departure could make a very good job, but there in too much of everything and often contradictory (a friend suggests to me that the correct term is "barely coherent plot").

WARNING, SPOILER!

It opens with a beautiful setting Orwellian (the claustrophobic and suffocating presence of the Committee, the views of Genoa dying drowned in concrete, the atmosphere of suspicion and denunciation) and ends with an unlikely scenario worthy of Cronenberg's "Brood - The evil brood".

In between, a history of speed and strength (where it is unclear who infiltrates where and why), attempts to control first

disease through physical suppression of the sick (but then does not explain why the change that brings the body of the woman to produce eggs apparently accepted as a fact) and then with its forced assimilation ,
visions and unlikely places (the part of the sanctuary is a kind of dream-like brackets that you put too much in contradiction with the rest, including the final), at the end of the world as we know it - or just the end of the world, it seems to me that the most likely scenario. Everything seen through the eyes of a member of forchincastro body's special committee in charge of "care" of patients by drawing, the subject still alive, the gland pineale e da lui raccontato in un linguaggio volutamente troppo colloquiale e che non riesce a restare tale dall'inizio alla fine del romanzo (in chiusura il protagonista pare abbia imparato una quantità incredibile di nuovi vocaboli).

La mancanza di un qualsiasi tipo di quadro temporale rende ancora più difficile entrare nella vicenda.

Avevo anche avuto il sospetto si trattasse di una metafora della società e della scena politica in cui viviamo: il Comitato che ti spinge ad omologarti e ti fa spegnere il cervello perché pensare solo a cose semplici tiene lontana la malattia, poi il cambio di rotta e la malattia stessa che potrebbe non essere un male,  la resistenza composta da oppositori che "si oppongono" per definizione ma non sanno bene a cosa o a chi (e che di fatto non disdegnano il potere), il fatto di non sapere, all'interno dei due schieramenti, chi è amico e chi no. Ma resta una chiave di lettura parziale che non riesce a collegare i troppi elementi.

Forse sarebbe stato sufficiente metterne un po' meno.
In lettura al momento ci sono Primo Mazzini
 di Simone M. Navarra e, a seguire, 

Momenti di trascurabile felicità

di Francesco Piccolo, trovato sotto l'albero. PS: A quel che c'era sotto l'albero ho promesso di dedicare un altro post. Come sempre, tutta colpa di mia sorella. O Me, maybe. Never forget that everything you say or do could be used against you. :-P